Canada-Messico
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Qualcuno forse si domanderà il motivo di questa accoppiata, dato che normalmente queste due mete costituiscono viaggi a sé stanti considerando i costi, la quantità di posti da visitare ed il numero di giorni da dedicare ad ognuna.

Tuttavia in passato sono già stato in entrambi i posti con velleità prevalentemente turistiche, così da permettermi di visitare in  Canada la parte francofona ( Quebec ed Ontario ) e quella anglofona ( Alberta e British Columbia ), ed in Messico il Tour delle rovine Maya e la zona costiera dello Yucatan. E' stato quindi possibile ridurre il programma di viaggio e selezionare le località che offrono di più sia dal punto di vista turistico che alieutico. Una buona disponibilità di giorni di vacanza ( 22 ) ed il fatto che il mio compagno di pesca Alberto non aveva mai pescato salmoni e bonefish mi hanno stimolato a cercare il modo di permetterci di pescare entrambi. Ho iniziato così sei mesi prima a cercare tariffe convenienti con le varie compagnie aeree, con catene di alberghi, agenzie di noleggio auto e jeep in British Columbia, nonché lodge di pesca in Messico, nella zona di Boca Paila che sembrava essere il miglior posto per il flyfishing. Utilizzando obbligatoriamente voli di linea dell'Air Canada, tariffe internet per le auto e gli hotel, servizi completi di pesca nei lodge in Messico, la cifra finale sarebbe stata intorno ai 10-11 milioni di lire a testa : irrealizzabile ! Va tenuto presente che avremmo viaggiato con le nostre mogli e con la figlia di Alberto, quindi la cifra andava moltiplicata per cinque. Per fortuna un giorno mi è arrivata una e-mail di Tiziano Rizzotto, di cui avevo perse le tracce, che mi avvisava della prossima apertura della sua agenzia di viaggio Streamside. Oltre ad offrire pacchetti di viaggi di pesca tutto compreso in vari posti del mondo, con auto, camper o alberghi, con e senza guide, mi ha dato la possibilità di costruire una vacanza secondo i nostri desideri. Grazie alle sue tariffe ed agevolazioni, oltre a consigli basati su anni di esperienza, è riuscito a rendere realizzabile il nostro desiderio. Con 5 milioni di lire a testa offriva tutti i voli internazionali ed interni, sia per il Messico che per il BC, il monovolume e la jeep, i motel ed hotel a Vancouver e Terrace oltre a cartine, depliant ed informazioni turistiche e di pesca. Per il soggiorno in Messico ho sfruttato le mie conoscenze ed ho prenotato per 9 giorni al Villaggio Veraclub Akumal , ,dove anche in caso di brutte giornate avremmo avuto modo di passare il tempo piacevolmente e con la sicurezza di trovare una cucina all' "italiana".

Prima tappa : Vancouver Island

Arrivati a Vancouver città dopo 13 ore di volo ( da Londra ) e ritirato il monovolume della Ford, nuovo e superaccessoriato, ci siamo imbarcati per raggiungere l'isola, distante 2 ore di traghetto.  Destinazione Port Alberni,Port_Alberny piccolo paese al centro dell'isola in posizione strategica per raggiungere le altre mete di Vancouver, scelto anche per la bellezza del posto. Sistemazione al Somass Motel in suite con due camere da letto e cucina con sala da pranzo, oltre al bagno. Pur stravolti dalle 24 ore ininterrotte di viaggio, a causa delle 9 ore di differenza del fuso orario alle 4 eravamo tutti svegli, ed è stata dura attendere l'alba ! Purtroppo il tempo per tutta la durata del viaggio in Canada non è stato clemente, era generalmente nuvoloso e ventoso e ci ha costretto ad indossare maglioni pesanti e giacche a vento. Prima visita alle cascate dello Stamp River e prima delusione : un incendio aveva devastato  le rive del fiume e l'accesso era proibito. Siamo comunque riusciti a vedere i primi salmoni in acqua, piccoli silver sui 4-5 kg che attendevano livelli più alti dell'acqua per risalire. Naturalmente non era possibile pescare in quella zona. Tengo a precisare che sapevo dal viaggio precedente che sull'isola non saremmo riusciti a pescare se non in mare, poiché le risalite iniziano copiose solo da settembre in poi.      Ci siamo comunque recati nel negozio di pesca locale a raccogliere informazioni, ed infatti il gestore ci confermò che avremmo potuto trovare salmoni solo in mare. Comprate le licenze ( sui 30 dollari canadesi l'una, circa 45.000 lire, sia per il mare che per il fiume ) e mosche adatte per la pesca da spiaggia siamo partiti per Qualicum Beach, a circa 40 km. La pesca avviene solo quando la marea raggiunge il minimo, si entra in acqua con i waders fino alla vita e si lancia in fuori il più possibile, poi si recupera come a streamer. Nei momenti clou eravamo anche 20 pescatori a 5 metri di distanza uno dall'altro, naturalmente i più esperti catturavano di più ma comunque siamo riusciti ad allamare un paio di sockeye sul kg a testa. Nonostante si pescasse come in una pesca sportiva era comunque esaltante per la particolarità del modo di pesca, per la quantità di pesci che saltavano in mezzo a noi, per la bellezza del posto, per l'eccitazione di prendere finalmente i salmoni ma soprattutto perché ogni tanto a qualche decina di metri da noi improvvisamente emergevano fragorosamente e si rituffavano due enormi foche in caccia. Il tutto durava circa due ore, poi la marea del pomeriggio verso le 19 risaliva e si doveva interrompere. Purtroppo il vento forte, le onde che ci investivano e quasi ci facevano cadere e la pioggia incessante rovinavano quello che avrebbe potuto essere un momento bellissimo, e le nostre mogli erano costrette a stare in macchina per ripararsi ( quindi niente foto ! ).

Secondo giorno: destinazione Tofino. E' uno dei posti turistici più rinomati dell'Isola, in quanto base di partenza per escursioni in mare alla ricerca di balene, orche, leoni marini ed orsi. Dopo un viaggio di circa 2 ore e mezzo su una strada tortuosa di montagna siamo subito andati a prenotare l'escursione a bordo dei gommoni. Nell'ora di attesa del nostro turno abbiamo pranzato con dell'ottimo fish & chips di halibut, comprato delle stecche di carne secca ed affumicata da sgranocchiare e fatto compere nei negozietti di attrezzature sportive ed artigianato locale. Una piccola seduta con la guida su come ci saremmo dovuti comportare in gommone, il rito della vestizione con tute in neopreneTute rosso vivo spesse 3 cm rivestite di nylon e via a tutta velocità sul gommone da 9 posti. Sole zero, vento porco e gelido, ma eccitazione al massimo ! Dopo una mezz'ora di navigazione in un paesaggio stupendo, per intenderci simile a quello dove avevano girato Free Willy, assiderati nonostante il cappuccio, ci siamo fermati in mezzo ad una baia per avvistare le balene. E chi pensate che le abbia viste per primo ? Io naturalmente, lontane circa 500 metri, vicino a riva in mezzo a quelle alghe galleggianti fatte a nastro che abbiamo visto nei film. Ho visto il soffione e naturalmente nessuno ci credeva mentre ci dirigevamo in quella direzione, ma avevo visto bene! Una piccola balena emergeva, soffiava, ci dava un'occhiata e poi si reimmergeva. Filmati, urla, foto e via verso un altro gruppo distante. Non siamo mai arrivati direttamente su di loro per non disturbarle, ma ad una decina di metri, e si vedevano benissimo. Dopo un poco che si era vicino a loro, nei pressi delle alghe doveLeoni Marini scorrazzavano, sentivamo un tanfo insopportabile, e dopo esserci guardati tutti in cagnesco con sguardi di disapprovazione abbiamo capito finalmente che il tanfo era semplicemente l'alito delle balene ! Il giro proseguiva poi verso alcuni scogli abitati dai leoni di mare, che se ne stavano tranquilli a prendere il sole, mentre tutto intorno  salmoni di piccola taglia  saltavano fuor d'acqua in continuazione: un paradiso ! Non abbiamo avvistato né orche ( non era periodo di passaggio ) né orsi, per vedere i quali si poteva fare comunque un'escursione mirata sulle rive del mare. 

Il terzo giorno é stato dedicato a Campbell River, lontana un paio d'ore di macchina. Era una giornata piovosa e fredda, noi eravamo stanchi e svogliati e così abbiamo deciso di non partire alla ricerca del fiume ma di dedicarci allo shopping in città, visitando negozi di pesca, abbigliamento e alimentari per cucinarci qualcosa all' italiana in motel. Piccola parentesi : dopo tre giorni di enormi bistecche, fish and chips, fritti vari e schifezze all' americana il desiderio di mangiare cose semplici era imperioso, e abbiamo ringraziato la nostra previdenza di alloggiare in motel con cucina, così ci siamo potuti soddisfare con dei sani spaghetti al pomodoro, insalata e formaggi, oltre ad assicurarci delle colazioni  nella tranquillità "di casa" con biscotti e pane tostato o quanto altro ci piacesse, evitando il caffè lungo Alberto BBQ ( mi ero portato anche una napoletana ! ) e le tortine dei bar dai mille sapori sgradevoli.   Nel pomeriggio giro turistico in auto sul lungomare che porta a Qualicum Beach, con avvistamento di caprioli, decine di castori in mare, paesaggi stupendi allietati finalmente da un po' di sole. Breve pescata in mare dalla spiaggia ma senza allamare pesci ( sic ! ) e ritorno a Port Alberny assaporando gli spaghetti al pomodoro e le bisteccone al barbecue della sera.  Il Campbell River  diventerà così meta obbligata di un prossimo ritorno a Vancouver Island.

Quarto giorno: finalmente il sole ci accoglie al mattino, decidiamo quindi di visitare l'allevamento di salmoni a 10 km. Niente di diverso dai nostri allevamenti di trote, ma immerso in un paesaggio spettacolare vicino ad un fiume che si allarga a formare una specie di lago, con decine di salmoni e steelhead di taglia ad ossigenarsi nel corso d'acqua cheHatchery esce dalla hatchery e si getta nel lago. Naturalmente nei pressi dell'allevamento la pesca è proibita, ma seguendo un sentierino indicatoci da una lavorante, dopo 15 minuti di cammino si arriva sul fiume vero e proprio, e si rimane estasiati dalla bellezza del luogo. Piccoli raschi, correntini, buche e piane si susseguono, conifere altissime si specchiano in un'acqua dai colori mozzafiato.  Abbiamo allamato una decina di trote, in genere sui 25 cm, ma anche un paio di piccole steel sui 35 - 40 cm, divertendoci e godendo della bellezza del posto. 

Il giorno successivo ci siamo trasferiti a Terrace, via Vancouver, ed in una serata tanto per cambiare fredda e piovosa abbiamo ritirato la Grand Cherokee all'aeroporto e iniziato la parte finalmente dedicata alla vera pesca. 

Terrace è un piccolo paese in una larga valle attraversata dallo Skeena River, dove confluiscono il Kyspiox ed il Copper River distanziati circa 5 km. Il paesaggio è splendido, contornato da montagne imbiancate di neve e frequentato da pescatori di tutto il mondo. Primo contatto con il negozio di pesca nel  distributore di benzina per informazioni sui posti migliori di pesca e per l'acquisto delle mosche adatte e via subito sullo Skeena. In quel periodo di intense piogge il fiume appariva come il Po a Piacenza per le dimensioni, l'acqua era marrone e prometteva molto male. L'unico posto consigliato era sull'isola sotto il paese, ed anche qui i pescatori, dalle 6 del mattino, erano tutti radunati su un correntino, in fila indiana a 4-5 metri uno dall'altro, un'immagine tutt' altro che gratificante. Comunque iniziamo la pesca trovando un buco tra una fila di 20  pescatori, e cominciamo il duro lavoro di lanciare di traverso, fare scendere la coda sul fondo per entrare in pesca e recuperare dopo 10 metri, il più delle volte incagliando sul fondo e facendo una faticaPink boia per disincagliare o spaccare il terminale. Ogni tanto qualcuno gridava: Fish On ! e tutti dovevamo arretrare per permettere il recupero del pesce. Grandi tira e molla, più tira che molla, con terminali del 45 per pesci di 2-3 kg, per lo più Pink Totem Terraceinframmezzati da Sokeye, i più ambiti per la bontà delle carni, e rare steelhead sui 4-5 kg. Alberto finalmente aggancia un paio di Pink, uno ne prendo io, ma la pesca è davvero pesante e  dopo 3 ore, stanchi, smettiamo. Ci avevano raccontato di mercatini di artigianato indiano nei dintorni, ma sono per lo più piccoli empori di roba alla rinfusa  che si trova dappertutto in British Columbia. Dal punto di vista paesaggistico bella la valle del Kyspiox con laghi, grandi montagne e piccoli torrenti dove è proibito pescare per la riproduzione dei salmoni.

Secondo fiume visitato : Kitimat.  Il paese dista da Terrace circa tre quarti d'ora di auto. Come sempre il posto consigliato era anche il più affollato. Si trova subito dopo il paese, proprio sotto il ponte della strada statale. Pur essendo piovuto molto l'acqua era un poco più trasparente, e sebbene fosse abbastanza alta prometteva bene. In quella zona è largo circa 25-30 metri, e ricorda un grosso torrente di montagna , con ghiaieti, curve e correntine. Finalmente si riuscivano a vedere i pesci in acqua, soprattutto enormi Chum, dai 5 ai 7 kg. , che stazionavano nell'acqua bassa 20 cm per deporre o fecondare le uova. Desolatamente, si vedevano decine di salmoni morti che avevano concluso il loro ciclo vitale, spesso preda di uccelli che approfittavano di tanta abbondanza. Comunque c'era spazio per tutti, e pescare era unChum Femmina vero piacere. Capito il giro della corrente e la modalità di pesca abbiamo cominciato ad allamare con frequenza, Pink Kitimat soprattutto gli enormi Chum ed i Pink sui 2-3 kg. Naturalmente non tutti venivano tirati a riva, spesso si slamavano o rompevano. Riguardo alle mosche, nei momenti di risalita andavano tutte bene, anche se più frequentemente attaccavano quelle rosso vivo o giallo-verde. Raramente capitava qualche Sokeye, e questi venivano tutti trattenuti dai pescatori locali per la cena. In mezza giornata, alternando momenti morti ad altri produttivi, abbiamo catturato circa 7-8 pesci a testa, e vi assicuro che il tira e molla spaccava le braccia ed obbligava al riposo dopo la cattura.

Terzo fiume : il Copper.  Seguendo le indicazioni di Rizzotto ci siamo diretti al km 15 della strada sterrata che costeggiaCasetta in Canada il fiume, ma una frana al km 10 la interrompeva. Così siamo andati all'avventura, e ci siamo fermati sulla sponda opposta, vicino ad un maneggio all'inizio dello sterrato. C'era una famiglia di canadesi in azione su una bella piana, io ho preferito provare lanciando nel mezzo di un bel correntone che mi ispirava non poco . Al secondo lancio una botta micidiale in canna e subito il salto di una splendida SteelheadSteelhead sui 4 kg, che prende la corrente e fugge a valle. Adrenalina alle stelle e paura pazzesca che si slamasse, ma dopoSteelhead 1 15 minuti eccomi a fare le foto a quel pesce stupendo ! Appena rilanciato subito un'altra botta, ma questa volta si slama subito. Poi più niente. Ho scoperto dopo di avere avuto una fortuna sfacciata, in quanto sul Copper si pesca generalmente con code galleggianti o intermedie 10 cm sotto la superficie, nelle piane o in zone con acqua non vorticosa. Culo dei principianti o splendido intuito ? Mah !?

In ogni caso quello è stato l'unico pesce preso nel Copper, ci siamo tornati varie volte, anche in posti diversi e pescando nelle piane, ma di pesci nessuno più. Peccato per la frana, ci ha tolto la curiosità di vedere i posti migliori ed ha rovinato il colore dell'acqua che doveva essere splendido, soprattutto non torbido. 

Nei giorni successivi, tutte le mattine di buon'ora andavamo sullo Skeena all'isola, ogni tanto si prendeva un pesce, ma mi dava fastidio essere in posti tanto belli e decantati quanto vasti ed essere costretto a pescare come nella pesca sportiva, così pescavo un po' demotivato e quindi meno concentrato, a volte incazzato per il continuo incagliare, rompere finali e addirittura 2 code, perciò spesso abbandonavo il gruppo alla ricerca di un posto mio, ma senza risultato. Alberto una mattina ha catturato una Steelhead grande come la mia, ed ero felice almeno quanto lui per la soddisfazione che ne avesse presa almeno una !  Un pomeriggio ero riuscito a guadagnare il posto nella  zona migliore ed ero concentrato come non mai nella pesca. E' arrivata mia moglie e sono uscito dall'acqua per salutarla un attimo, per poi tornare subito al lavoro. Come un fulmine, un americano alto 2 metri e mezzo, largo 1 e con una canna a due mani lunga almeno 6 metri ( si fa per dire ! ) mi ha fregato il posto, scatenando le mie ire. Dopo un cinquantina di insulti da parte mia, metà in inglese e metà in italiano, ed una scarica di frasi incomprensibili da parte sua ( ero troppo incazzato per capire !), ho dovuto desistere ( considerata la sua stazza ), e così ho chiuso con la pesca sullo Skeena River.

Abbiamo concluso il giorno dopo la permanenza in Canada con uno splendido pomeriggio di sole sul Kitimat, subito Chum Maschio vicino a Terrace, dove il fiume era uno spettacoloChum Kitimat di luci al tramonto. E' stato  memorabile, non solo per la facilità di allamare Chum enormi nei correntini, ma soprattutto per la bellezza del fiume e per la ricchezza di pesci a vista. Prendere l'ultimo pesce, da solo, nello scintillio delle acque al tramonto sapendo che l'indomani saremmo partiti è stata vera poesia, così come vera emozione.

 

Prima di continuare con il racconto del resto del viaggio, vorrei fare alcune considerazioni. Terrace è un bellissimo posto, ricco di fiumi e di salmoni, ed una volta nella vita di un pescatore si dovrebbe fare di tutto per andarci. Ma per il tipo di pesca che si deve fare, sempre la stessa con code superaffondanti, per la quantità di pescatori presenti nei posti migliori e per i costi che si devono affrontare resterà per me un'esperienza unica. Farò di tutto invece per tornare sull'isola di Vancouver, naturalmente nel periodo migliore per salmoni e steelhead, per pescare finalmente in quel fiume meraviglioso che è lo Stamp River, che penso non abbia uguali nel mondo. Tornerò anche per vedere il Campbell River e per riprovare la pesca dalla spiaggia, che ha un fascino tutto suo. Tornerò soprattutto perché è in assoluto il più bel posto dove passare una vacanza con le passioni che più ami: la tua compagna e la pesca.

 

Ed ora parliamo del Messico. Il viaggio per raggiungere Akumal è stato davvero pesante, tra voli (3 ), lunghe attese in aeroporti enormi ( Los Angeles e Città del Messico una vera bolgia ! ), file e controlli interminabili dei bagagli  ci abbiamo messo circa 24 ore.

Finalmente la prima mattina, come sempre all'alba, mi precipito in spiaggia per un primo contatto. Il tempo di fare due lanci a casaccio ed ecco che subito arriva una guardia del villaggio che mi avvisa della proibizione di pescare dalla spiaggia  riservata agli alberghi e villaggi. E' una novità rispetto al viaggio precedente, e scocciato mi sposto fuori dalle spiagge riservate. L'acqua è un pò torbida e mossa, pesci non ne vedo pescando a mosca. Monto un piombino da 10 gr. ed uno spezzone di 0,25 con mosca da bonefish sulla canna convertita da spinning e lanciando lontano dopo poco catturo un bonefish di piccola taglia. Rimarrà purtroppo l'unico pesce pescato dalla spiaggia davanti al Villaggio Veraclub. Girando con la maschera ho visto veramente pochi pesci intorno ai coralli e qualche bone in zone sabbiose, ma molto spaventati a gruppi di massimo 3 o 4.  Ricordando invece le belle pescate mattutine fatte qualche anno fa, quando lanciavo su grosse school di bonefish e vicino a solitari grossi permit, la seconda mattina sono tornato nella spiaggia del paese di Akumal, sicuro del risultato. Prima sorpresa: la baia era piena di barche di tutti i generi, dalle lance da pesca alle barche a vela, e praticamente era impossibile pescare con tranquillità per l'andirivieni. L'acqua che ricordavo cristallina era diventata opaca e sporca, e non si vedevano pesci. Comincio comunque a fare qualche lancio e arriva la seconda sorpresa: un pescatore messicano mi avverte che è proibita la pesca in tutta la baia, ed inoltre che i bonefish sono scappati ormai da lungo tempo. La delusione è grande, ma la voglia di pescare ancora di più. Decidiamo dopo qualche giorno di andare a Boca Paila, tanto decantata anche nel luogo. Affittiamo un taxi per la mattina di buon'ora, non senza qualche difficoltà  per accordarci sulla tariffa (alla fine 80 dollari) per via del fatto che la strada è sterrata e piena di profonde buche e la macchina rischia di rovinarsi. Dopo 2 ore di sterrato veramente duro, con la schiena a pezzi finalmente arriviamo a Boca Paila. Ci precipitiamo nel primo lodge di pesca e iniziamo a vedere un folto gruppo di americani che si dirigono baldanzosi verso le lance nella laguna interna, attrezzati di canne con mulinelli da mosca superdotate. Ci dicono che si possono catturare bonefish, permit e tarpon di misura media. L'eccitazione, ormai alle stelle, si smorza subito quando al lodge ci dicono che una mezza giornata di pesca costa 275 dollari, e comunque va prenotata perchè per quel giorno non c'erano guide libere. Non desisto e mi faccio indicare un posto per pescare in wading. Allora mi indicano l'unico posto possibile, poco prima del ponte più avanti. Raggiunto il ponte e preparate le canne stiamo per entrare in acqua quando alcuni pescatori messicani sul ponte ci urlano di tornare indietro, perchè rischiamo di essere azzannati dai coccodrilli !! Tornati indietro di circa 100 metri la strada si avvicina all'acqua, ed in lontananza sulla sinistra nella laguna interna si intravede una flat, che deve essere finalmente il posto indicatoci. A quel punto Alberto è terrorizzato e decide di non entrare neanche in acqua. Io non mollo e con molta circospezione entro nell'acqua melmosa ed alta fino alla vita, dirigendomi sulla sinistra alla flat distante 4-500 metri. Da lontano vedevo le lance degli americani che si spostavano velocemente da un posto all'altro, facevano 10 lanci, catturavano 3 o 4 bone al limitare della flat e subito dopo si spostavano. Io invece ho girato in lungo ed in largo per due ore a piedi, ho fatto in tutto forse 10 lanci su bonefish in fuga, mi sono ustionato le braccia e le gambe ed ho maledetto gli americani ed i loro dollari. Alla fine ho catturato un bone misericordioso, di taglia media e pure spompato. Stravolto ho raggiunto Alberto, che aveva vinto la paura quando una school di 5 o 6 bone ha cominciato a gironzolare nel sottoriva vicino alla strada, ma erano pesci che avevano fatto l'università e non degnavano di uno sguardo le mosche.

Sono uno che non si arrende, e dopo qualche giorno ci riprovo. Questa volta scopro che in una spiaggia vicino al villaggio, Xpu Ha, si possono trovare bonefish e snook. BarracudaHo tentato di raggiungerla via terra ma il litorale è tutto proprietà privata e quindi inaccessibile dalla strada. Mi accordo con un pescatore di Akumal che per 80 dollari ci porta  in giro per 4 ore. E' una piccola spiaggia molto bella con risorgive di acqua dolce, e soprattutto solitaria. Anche qui però il mare è torbido e non riusciamo a scorgere pesci che il pescatore ci assicura esserci. Dopo un'oretta di lanci a mosca  infruttuosi rimonto col piombino e mosca a spinning  e finalmente nell'acqua profonda catturo un paio di piccoli bonefish. Alberto è desolato, io ho addosso una certa depressione e decidiamoSerra di Pesci in filatornare al villaggio. Nel tragitto in barca proviamo a fare un pò di traina, e finalmente  il mare torna vivo. Nel paio di miglia che ci portano al villaggio attacchiamo 3 grossi barracuda e 4  pesci serra, oltre a sentire in canna altri numerosi attacchi. Abbandonate per forza di cose le velleità  moscaiole ci siamo poi divertiti molto un'altra volta con la traina, ed il ritorno alla spiaggia del villaggio con i pesci ha stimolato altri villeggianti a provare la pesca in mare.

Un'escursione che consiglio di fare a tutti è quella a Punta Allen, che si effettua guidando personalmente jeep a 4 posti per 3 ore lungo la strada che porta oltre Boca Paila nella biosfera di Sian Khan. Si avrà la possibilità di vedere da vicino delfini, tartarughe ed uccelli marini in un mare incontaminato a bordo di veloci lance. A Punta Allen vi sono alcuni lodge di pesca, ma non ho preso contatti con loro, ormai era l'ultimo giorno di vacanza.

Considerazioni finali sul Messico: è finita la pacchia, nelle spiagge della Riviera Maya la pesca è proibita oltre che infruttuosa. Ciò non toglie che rimanga una meta interessante per la pesca a mosca, a patto che si sia disposti a sborsare somme consistenti per assicurarsi una buona giornata di pesca a Boca Paila. Vale in ogni caso una vacanza, pesca o no, per le grandi possibilità turistiche.

Post Scriptum :  Sono tornato ad Akumal ai primi di Gennaio 2003.  Ho deciso finalmente di sborsare 250 dollari per   una pescata di 4 ore con lancia e guida nella laguna di Boca Paila, e devo dire che è stata una splendida giornata. Ho catturato una dozzina di bonefish di taglia media in 3 ore, e l'ultima ora di pesca l'ho dedicata alla ricerca di Permit.    Ne ho avvistati 3 o 4 di grossa taglia, ma erano sempre fuori portata dei miei lanci, vuoi per il vento sfavorevole vuoi per mia incapacità, così sono rientrato con un pò di amaro in bocca ma pur sempre soddisfatto.

La pesca a traina non è stata produttiva, aveva fatto molto freddo nei giorni precedenti ed il mare fin troppo calmo non ha concesso  la consueta ricchezza di occasioni. Ho catturato pochi barracuda e di piccola taglia.

La soddisfazione più grossa è venuta da una cattura davvero inattesa. Tutte le mattine come sempre facevo i miei giretti a spinning sul litorale al di là delle zone riservate ai bagnanti, con scarsi risultati : qualche snapper, aguglie, piccole cernie, anche qualche bone con piccoli cucchiaini. Così una sera al tramonto, atteso che tutti gli ospiti del villaggio si fossero ritirati, ho battuto una zona di acqua bassa vicino a degli scogli, proprio davanti alla mia camera. All'ultimo lancio, fatto già completamente al buio, qualcosa arresta la mia canna. Dopo un attimo di esitazione, inizia una fuga lenta ma inesorabile. Il primo pensiero va al filo, uno 0,27, e alla canna leggera. Decido di lavorarmelo per bene, senza rischiare nulla. Forse ( speriamo di no ! ) è una di quelle grosse razze che ho visto girare di giorno. Tre quarti d'ora diJackMex tira e molla, con il terrore che si spaccasse qualcosa e di non vedere neanche cosa avevo attaccato. E' stato un momento indimenticabile: solo nel buio, con l'acqua alla vita, la luce della luna a metà che rendeva tutto così indefinito,  il silenzio rotto solo dal canto della frizione del mulinello. Alla fine riesco a tirarlo in secca, un carangide sui 5-6 kili, sfinito come me. Il tempo di prenderlo in braccio, portarlo alla mia camera e scattargli due foto, ed eccolo di nuovo in acqua dove si dilegua, sempre nel silenzio,velocemente.

Momenti magici nella vita di un pescatore.